Il principio della scarsità: ecco come la paura della perdita incentiva gli acquisti
Il principio della scarsità: ecco come la paura della perdita incentiva gli acquisti Vendite flash
scopri come ideare il tuo packaging di successo e soprattutto sostenibile
Chissà quante volte vi capita ogni giorno (e magari anche più volte nello stesso giorno) di bazzicare tra vari negozi durante il vostro shopping… ma avete mai vissuto quella sensazione, entrando in un negozio, di essere attratti come se ci fosse una calamita nascosta su di uno scaffale, mentre quel prodotto (e sì proprio quello!) che ha attirato la vostra attenzione sembra quasi chiamarvi a gran voce? Mai vissuto quel momento in cui, anche se non ne avete realmente bisogno di quel prodotto, decidete di acquistarlo, quasi come se una forza misteriosa vi spingesse verso il gesto d’acquisto?
Bene, anche questo è il potere del packaging 😁! Di definizioni “da manuale” ne avremmo a iosa, ma su di una cosa siamo ormai tutti d’accordo: il packaging non è solo una scatola o un involucro che protegge il prodotto, ma è un vero e proprio biglietto da visita, un mezzo di comunicazione tra il prodotto e il consumatore, in grado di “esprimere” ed enunciare una parte della storia del prodotto. Anzi, probabilmente proprio una dei capitoli più importanti di questo racconto. Una packaging, proprio come un “capo d’abbigliamento”, veste e riveste di senso e connota il prodotto, potendo giocare sull’emozione, sulla curiosità e, perché no, anche sull’ironia. Proprio per questo non andrebbe definito con il termine “riduttivo” di confezione. Dietro ogni “confezione”, infatti, ciascuna azienda testimonia, enuncia ed esprime un mondo fatto di creatività, ricerca, sperimentazione e innovazione, in grado di trasformare un prodotto anonimo in qualcosa di assolutamente appetibile e irresistibile. E non si tratta solo di estetica! Il packaging ha un impatto significativo anche sull’ambiente e sulle nostre abitudini di consumo. Basti a tal proposito pensare, ad esempio, a come un packaging sostenibile possa contribuire a un futuro più verde e responsabile, oltre a poter “catturare mente e cuore” del consumatore.
Ma vi siete mai chiesti come nasce il packaging di un prodotto? Come si trasforma un’idea in qualcosa di tangibile, capace di farci innamorare di un prodotto a prima vista? Ecco allora un veloce approfondimento su come nasce un packaging a partire da un’idea, fino alla sua realizzazione pratica e concreta e come sia per questo fondamentale il contributo di una agenzia di comunicazione, specializzata nella erogazione di questo servizio.
Non c’è dubbio che un packaging serva a proteggere e conservare il prodotto! Un packaging inadeguato di fatto potrebbe compromettere il contenuto, causando deterioramento o danneggiamento del prodotto. Il packaging alimentare, ad esempio, se non idoneo, conserverebbe poco e male il cibo custodito al suo interno, causando probabili danni alla salute di chi poi l’alimento lo consuma! Il packaging è poi un elemento di “comunicazione” nel vero e proprio senso del termine, che attraverso “la scatola” e “l’etichetta” è utile per “dare notizie importanti” sul prodotto, come ad esempio informazioni sull’azienda produttrice, o possibili usi e destinazioni del prodotto, elementi di conservazione o deperimento, note legali e via dicendo. Ma anche i valori e le emozioni più sensoriali sottesi dietro quel determinato brand. Insomma, “una confezione” indispensabile ed insostituibile attraverso la quale l’azienda può “parlare” al consumatore di sé e del prodotto. Un packaging inadeguato che vuol dire allora? Danni economici e d’immagine notevoli per un brand!
project by Mediatica Comunicazione
Siamo tutti consumatori e tutti acquistiamo moltissimi prodotti ogni giorno, ogni anno. I prodotti affrontano una battaglia quotidiana, dovendo competere tra di loro, per “apparire o essere” migliori rispetto a quelli della concorrenza, così da attirare la nostra attenzione. Pensate a quando avete tra le mani un prodotto: cosa vi colpisce di più? Il suo aspetto, la sua funzionalità, la sua etichetta? O magari è proprio quel richiamo sottile, quel messaggio in codice che sussurra all’orecchio: “Ehi, guardami bene! Sono fatto apposta per te!”? Tutto questo nasce dalla definizione del target di riferimento del packaging.
Ma come si fa a individuare il target giusto? È un po’ come cercare l’anima gemella: bisogna conoscere a fondo le esigenze dell’utilizzatore del prodotto e capire quali sono i suoi desideri e le aspettative e “sposarle con i valori del Brand e il lavoro dell’agenzia che deve ideare e realizzare “la confezione”. Un packaging ben realizzato è quello che riesce a coinvolgere e far innamorare il suo target, creando un legame unico e duraturo. L’individuazione del target giusto nasce da un processo di analisi accurato, fatto di moltissime ricerche di mercato proprio sul consumatore e utilizzatore finale del prodotto stesso.
Questa fase così delicata va condotta con estrema precisione, perché individuare un target errato potrebbe portare a risultati inaspettati e indesiderati, addirittura distruggere irrimediabilmente l’immagine di marca e restare per molto, molto tempo impresso come ricordo negativo nelle menti degli acquirenti. Dopo aver individuato il target è poi fondamentale stabilire i suoi obiettivi, generalmente racchiusi in quattro parole: protezione, conservazione, comunicazione e sostenibilità. Quattro parole chiave che, come già anticipato in parte al precedente paragrafo, rendono “quell’involucro esterno” non solo gradevole esteticamente, ma anche funzionale e rispettoso dell’ambiente e al contempo ne delineano il futuro. Riuscire a trovare l’equilibrio perfetto tra questi elementi è la chiave del suo successo: essere preferito dal target!
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In questa terza fase siamo indubbiamente nel cuore del processo creativo di un packaging di prodotto. Ma quali sono gli elementi cruciali da considerare per ottenere un packaging funzionale, attraente e in linea con gli obiettivi stabiliti? Quando le idee finalmente si “materializzano” nella mente è poi essenziale “dare loro una forma”, proprio per non lasciarle solo pensiero! In questa fase l’agenzia che si occupa della realizzazione del packaging, passa attraverso un momento di “bozze e schizzi preliminari” per la progettazione.
Questa fase iniziale è fondamentale, perché serve a tutti (cliente e agenzia compresa) per definire le linee guida del progetto e individuare le soluzioni più adatte alle esigenze del marchio, del prodotto e del target di riferimento. Avete mai riflettuto sull’importanza di una solida immagine o sulla funzionalità di un imballaggio per garantire il successo del prodotto finale? Il design del packaging è un aspetto chiave, che non può essere trascurato.
Come già detto, non si tratta solo “di una scatola”, ma qui il lavoro di grafici e designer è fondamentale per sviluppare un equilibrio tra estetica, funzionalità e rispetto degli obiettivi stabiliti, realizzando (anche solo attraverso l’involucro esterno) un’immagine coerente, innovativa e accattivante, in grado di “parlare” raccontando di sé e dell’azienda. Entrano in gioco, in questa fase, anche la selezione dei materiali e le tecniche di produzione: quali i supporti più adatti e quali le tecniche di produzione più efficienti?
La risposta a questa domanda dipende da tanti elementi: dal brand e dalla sua posizione verso determinati valori; dagli obiettivi stabiliti in termini di protezione, conservazione, comunicazione e sostenibilità. Ad esempio, è fondamentale capire i contenuti da riportare (informazioni di uso, legali, eccetera) e anche per esempio valutare l’impatto ambientale dei materiali scelti e le possibili soluzioni per ridurlo. Ma in questa fase va anche ragionato l’utilizzatore finale: tra le mani di chi sarà il prodotto? Cambia infatti parecchio se ad utilizzarlo sarà una donna, un uomo, un bambino… bisogna tenerne conto anche solo nella scelta delle forme e dei materiali. La creatività ha indubbiamente un peso importante, ma non minore, del ragionamento consapevole sugli obiettivi di conservazione, comunicazione e sul target.
Vi siete mai chiesti se la confezione che adesso sta tra le vostre mani sia sempre stata uguale magari nel tempo?Quasi mai un packaging “è per sempre”… capita, infatti, che possano cambiare forme e colori, anche in base a momenti o ricorrenze dell’anno o del brand, ma in tutti i casi, quando si deve realizzare un packaging, dietro quello ci sono essere (e spesso è proprio così) una serie di “prove ed errori”, individuabili, molte volte, grazie alla fase di realizzazione e validazione del prototipo. La prototipazione permette di avere un’anteprima tangibile e concreta del prodotto finito, con la possibilità di vedere e toccare con mano, considerando più fronti: l’aspetto estetico, la funzionalità e la praticità del packaging. La creazione di un prototipo rappresenta quindi un momento cruciale, in grado di rilevare eventuali criticità prima di avviare la produzione in serie.
Ma una volta realizzato il prototipo, è essenziale procedere con una serie di test e prove per valutare l’efficacia. Una volta ottenuto il prototipo, è indispensabile infatti procedere a capire non solo se “la confezione” sia esteticamente bella, o in linea con i dettami cromatici dell’azienda. Risulta infatti fondamentale verificare anche la resistenza del packaging a sollecitazioni meccaniche e ambientali, la sua capacità di proteggere e conservare il prodotto e la facilità d’uso per il consumatore. I risultati dei test potrebbero evidenziare la necessità di apportare modifiche e aggiustamenti al design del packaging. È essenziale affrontare con flessibilità e apertura le eventuali criticità emerse, perfezionando il packaging in modo da garantire il suo successo all’interno del mercato. Probabilmente nessuno immagina quanto sia lunga ed elaborata la genesi del packaging prima che un prodotto “finisca in bella mostra” sullo scaffale del supermarket sotto casa, sopra lo stand di un punto vendita o in un corner del negozio più chic e lussuoso della città!
Ma il viaggio del nostro packaging non è ancora finito: inizia adesso la fase della produzione in serie della nostra confezione, succedanea all’individuazione del prototipo ideale, dopo aver perfezionato il design e superati i test! Questa fase richiede la selezione accurata di produttori di packaging esperti e affidabili, capaci di trasformare il concept in un prodotto finito di qualità, rispondente alle esigenze del mercato e del consumatore. È proprio vero che “gli esami non finiscono mai” e, per garantire che il packaging prodotto assicuri al contempo l’efficacia e l’attrattiva sul mercato e soddisfi tutte le aspettative di partenza, è necessario eseguire un controllo di qualità sul output finale, assicurando che l’involucro realizzato sia conforme agli obiettivi iniziali, alle attese di brand e consumatori, ma anche a norma rispetto alle regolamentazioni vigenti, sia in termini di materiali impiegati che di prestazioni e funzionalità per il settore di riferimento. La conformità alle norme in materia di sicurezza, igiene e sostenibilità ambientale è infatti fondamentale per garantire un packaging di successo e può pregiudicare anche la percezione di un marchio nell’immaginario del proprio target.
Siamo finalmente giunti alla fine di questo lungo viaggio: nella sesta fase il prodotto viene introdotto nel mercato e si valuta la sua performance. Ma quali sono gli aspetti fondamentali, per assicurare una presentazione efficace? Questa è fuor d’ogni dubbio una fase molto critica per tutti i prodotti, che richiede un’attenta pianificazione e una accurata strategia di comunicazione. La comunicazione del packaging avrà un ruolo preciso e determinante: valorizzare i punti di forza del nuovo packaging, evidenziando le caratteristiche che lo rendono unico e distintivo rispetto alla concorrenza. Chiaramente è importante anche considerare i diversi canali di comunicazione, sia online che offline, per raggiungere il target di riferimento e promuovere il prodotto.
Se fino a questo momento il prodotto, avvolto nel suo involucro nuovo, possibilmente esteticamente anche bello, adesso è importante “farlo conoscere” al mercato con più leve. E il prodotto si offre a tutti proprio attraverso la mediazione della sua confezione. Questo è il “numero zero”, il momento cruciale durante il quale l’azienda potrà comprendere l’efficacia della strategia messa a punto fino ad ora e che ha portato alla genesi del proprio packaging prodotto. Raccogliere feedback e valutazioni dai clienti e dai distributori chiude, in un certo qual modo, il cerchio, restituendo una risposta reale sulle performance e sull’impatto del packaging sulle vendite e sull’esperienza del cliente, attraverso l’analisi successiva per dati di vendita e indici di soddisfazione del cliente. Inoltre è sempre utile interagire direttamente con i clienti, attraverso interviste o sondaggi, per raccogliere testimonianze, opinioni e suggerimenti, così da comprendere fino in fondo quali aspetti del packaging siano apprezzati e quali necessitano invece di miglioramenti. Se non si passa da questa fase non si potrà mai ottimizzare il packaging, né adeguarlo alle esigenze del mercato e del consumatore.
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