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Chi non ricorda o porta nel cuore almeno uno spot che rappresenta l’ultimo modello fiammante della quattroruote più cool del momento? Fosse anche solo per un particolare taglio delle immagini o la scelta di un arredo sonoro, la pubblicità delle auto spesso resta impressa nella mente, crea una sintonia emotiva e si ricorda negli anni. Ma gli spot pubblicitari inerenti al settore automobilistico sono comunque cambiati negli anni, sollecitando diverse sfere emozionali: si è modificato il mood, lo stile, il tono, passando da edonistico a familiare. Forse ricorderete tutti gli spot automotive negli anni ‘80, in cui facevano da protagonisti businessman o belle donne, griffati, spesso inarrivabili, icone di stile e di un modello professionale votato alle carriere manageriali, dove era facile anche rintracciare una buona dose di ego. Oggi il settore automotive è radicalmente cambiato e si riferisce a un punto cardine della nostra società, la famiglia, che come tutti gli aspetti sociali cambia e si evolve. Sono le famiglie molto spesso i veri protagonisti di questi spot, con le loro fragilità, le difficoltà che ritraggono in bilico una mamma lavoratrice intenta a far mangiare il proprio bebè in macchina mentre già pensa alla riunione del giorno dopo in ufficio. Capiamo bene che l’automobile non è più soltanto quindi quel vecchio modello da “status symbol”, ma diventa soprattutto un veicolo con cui viaggiare e lavorare: è una parte della famiglia, o comunque dell’identità di ciascuno di noi, funzionale per tanti aspetti, dalla spesa al tragitto verso la scuola dei figli.
Come uno spot pubblicitario di autovetture può catturare le emozioni dello spettatore? Semplice, permettendo di narrare storie, vere aggiungeremo, in cui tutti possono facilmente rispecchiarsi e ritrovarsi “al volante” perché un’auto fa parte della propria quotidianità!
Da sempre l’automobile è “forma” simbolica per rappresentare una personalità o un contesto emotivo. Negli anni ‘80 quel rombo del motore testimoniava forza, virilità e grinta, quasi sempre con un target quasi ed esclusivamente maschile. Valori oggettivi quali potenza del motore, chilometri orari raggiunti e veloci cambi di marcia con prestazioni in curva da mozzafiato si facevano portatori di uno stile di vita, un vero e proprio modo di essere che faceva eco con “potere”, “velocità”, “emozioni da brivido”. Beh, un’automobile, a prescindere dalle prestazioni, genera emozioni quali velocità, spirito d’avventura, senso di massima libertà. Come abbiamo visto, però, al volante oggi vediamo sempre più la figura della donna, modello di emancipazione femminile senz’altro, ma soprattutto non più “emblema sexy” come lo era un tempo, quando ella rappresentava fisicamente l’identità di un’auto, desiderabile per l’appunto proprio come una donna affascinante, sinuosa nelle sue morbide forme come le curve dell’auto. E in questa auto, oltre alla donna, sbucano i pargoletti e il tema della sicurezza si fa pregnante, proprio come la sensazione di comfort e di stabilità. Realizzare uno spot pubblicitario di successo significa, in generale, lavorare su questi aspetti, e amplificare la sfera sensoriale legata al concetto di automobile. Il marketing automotive si basa proprio su questo, sulla possibilità di creare hype, attesa e aspettativa verso un “oggetto”, proprio come lo è un’automobile, trasformandolo in soggetto attivo della narrativa di uno spot: l’auto è un mezzo che si può usare in tutta sicurezza, mi sento sicuro con la mia famiglia e i miei figli, grazie a sospensioni e sistemi di aderenza top, la frenata assistita è garantita, e così via. L’automobile consolida un ruolo, liberare la voglia di evasione: in una sola parola, soddisfa i desideri più profondi e crea un legame intenso che permette ad una persona di sentirsi realizzata. Questo perché diventa un mezzo attraverso cui poter essere e poter fare.
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Un’operazione fondamentale, quando si realizza una campagna advertising per un brand automobilistico, è comprendere completamente quale sia il target di riferimento, le esigenze specifiche di quella fetta di mercato, le attese e le aspettative di quei segmenti di pubblico. Ad esempio, una famiglia cercherà un’automobile sicura, ampia, capiente, in cui trasportare le buste della spesa o i passeggini. Un rappresentante nel campo dell’abbigliamento cercherà, allo stesso tempo, un’auto funzionale in cui inserire il campionario. Un single appassionato di corsa, invece, vorrà acquistare un’automobile che soddisfi la sua voglia di evasione, e che risponda a specifiche performance su strada. Personalizzare è la parola chiave: la campagna pubblicitaria dovrà essere in grado di catturare le emozioni del cliente con un programma di strategie sfaccettato, multisensoriale, in linea con le aspettative più complesse.
Ma quali sono le strategie marketing del settore automobilistico oggi? Probabilmente lo storytelling è uno degli strumenti più coinvolgenti, emozionanti, entusiasmanti e convincenti su cui impostare una pubblicità per automobili, con una vicenda, una trama e un intreccio, personaggi e location accattivanti. L’automobile farà da protagonista, ad esempio, in uno storytelling che parli di un viaggio, di safari nel deserto, di esperienza all’avventura! O ancora, il testimonial, il vip famoso, come può essere un fuoriclasse della Formula 1, può rappresentare in pieno l’esigenza di evasione del cliente; uno scenario come una scogliera scozzese, invece, con panorami sospesi fra cielo e terra, sarà il background ideale per un’automobile che invita a vivere totalmente delle proprie emozioni a contatto con la natura, per uno spirito ribelle, errante, fuggitivo. Una notte raminga a spolmonare quello che ho dentro, direbbe lo scrittore Pier Vittorio Tondelli, su una vettura speciale, memorabile: con una citazione letteraria, sembra quasi di avere già fatto lo slogan per una campagna pubblicitarie, et voilà!
Per monitorare l’andamento del marketing automobilistico e di una particolare campagna automotive, sono indispensabili alcuni strumenti come l’analisi dei feedback, i sondaggi inbound relativi al marketing auto online. Misurare le risposte del pubblico con un prospetto veritiero e realistico significa ottenere conferme importanti che la campagna è arrivata al suo obiettivo. Questo si misura non solo con le vendite, ma con le reazioni e soprattutto con le interazioni del pubblico sui social e sulle piattaforme in rete. Proprio per questo motivo, il supporto digitale è il veicolo di trasmissione più efficiente per quanto riguarda il settore del marketing automobili: con un semplice click il consumatore ha la possibilità di esprimere la sua opinione, il suo parere sull’automobile ma anche sullo spot pubblicitario stesso. Attraverso sondaggi, stories accattivanti e coinvolgenti inserite sui social come Instagram, con un semplice post si ha la possibilità di catalizzare l’attenzione del lettore e del fruitore di internet, ma anche dell’appassionato di vetture e di scuderie automobilistiche: il segreto sta, ancora una volta, nell’affidarsi a un’agenzia di marketing automotive competente e qualificata che sappia produrre contenuti di qualità per il brand di automobili, che siano auto da corsa o utilitarie per la città, l’importante è creare connessioni emotive durature… e se una macchina corre veloce, le emozioni trasmesse dagli spot pubblicitari che la vedono protagonista resteranno nel cuore a lungo e, forse, per sempre.
Viviamo in un contesto ormai iper digitalizzato e connesso: basta osservare i display dei nostri smarphone, per vedere tutte quelle iconcine colorate, espressione di una pluralità di canali, piattaforme e vettori di presenza online attraverso cui ormai ci muoviamo quotidianamente. Questa
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