L’importanza del coaching commerciale nel marketing e nelle strategie di posizionamento
L’importanza del coaching commerciale nel marketing e nelle strategie di posizionamento Oggi, se da un
Albert Einstein definiva l’atto del gioco come “la forma più alta di ricerca“. e sebbene l’affermazione possa apparire lontana da una clichè classico, lo scienziato aveva ben colto l’essenza del significato delle attività ludiche: apprendimento, scoperta, innovazione. Ed è proprio qui, nel solco più profondo di questa definizione che si sviluppano le odierne strategie di gamification marketing, un approccio che integra elementi di gioco con strategie marketing in contesti non ludici e con un chiaro obiettivo: determinare esperienze emotivamente coinvolgenti e piacevoli per innescare relazioni e legame tra brand e consumatori.Il settore del marketing cosmetico nello specifico si configura come un terreno fertile per l’applicazione di queste strategie. Ma facciamo un passo indietro, fino ad arrivare alle radici neuropsicologiche del gioco e analizziamo come queste possano essere applicate al beauty, dove la connessione emotiva con il cliente diventa un elemento imprescindibile di identità e reputazione di marca.
Giocare fa parte dell’esperienza umana, una modalità attraverso cui si apprendono anche le dinamiche della vita ed è proprio in età evolutiva che le attività ludiche diventano strategie di apprendimento per esperienze che formeranno le attitudini comportamentali future. Da questa prospettiva, e al di là di una retorica del linguaggio, il gioco è davvero una cosa seria e rappresenta una componente essenziale dell’esperienza umana, radicata profondamente nei meccanismi neurobiologici del cervello, e precisamente attraverso le attività ludiche vengono coinvolti i circuiti neuronali associati al sistema di ricompensa, in particolare quelli mediati dalla dopamina, un neurotrasmettitore cruciale che genera sensazioni di gratificazione, piacere e motivazione, incentivando la ripetizione comportamentale che le ha dunque prodotte.
Non parliamo solo di intrattenimento quindi, ma di strategie che si esplicano nell’apprendimento e nell’adattamento esperienziale e funzionano da vettori per l’acquisizione di nuove competenze. Giocare inoltre abilita e stimola le funzioni cognitive superiori, ovvero quelle che perorano l’attenzione, la memoria e la risoluzione dei problemi. Dal punto di vista neuropsicologico, il gioco attiva l’area prefrontale della corteccia cerebrale, responsabile delle funzioni esecutive e delle decisioni complesse oltre alla pianificazione strategica. Inoltre giocare permette di stimolare anche l’amigdala e l’ippocampo, aree coinvolte rispettivamente nelle emozioni e nella memoria a lungo termine, con una diretta conseguenza: le esperienze ludiche piacevoli hanno un impatto duraturo sul comportamento delle persone.
L’esperienza del gioco può diventare anche un asset di condivisione e inclusione tra le persone di una società, favorendo momenti di interazione all’interno di intere community. In questa prospettiva giocare non diventa più un fenomeno individuale, ma si configura come un potente strumento di coesione sociale. Esempio ne sono alcuni format di gaming online, sfide virali, giochi interattivi e concorsi, che offrono uno spazio ideale per l’espressione di questa attitudine alla condivisione.
Uno degli aspetti probabilmente più interessanti da un punto di vista neurobiologico è il rilascio di ossitocina, ormone associato ai legami affettivi e alla fiducia, elemento che va attenzionato nei contesti sociali come in quelli relativi alla vendita. Nel settore beauty, infatti, la gamification può incrementare l’engagement dei consumatori e consolidare la brand loyalty attraverso esperienze interattive che vanno oltre la semplice transazione commerciale, ma che piuttosto servono ad instaurare da parte del marchio un dialogo più profondo, duraturo e personale con il cliente. La possibilità dì offrire ricompense e incentivi arricchisce l’esperienza di contatto con il marchio e ne aumenta anche il tempo di interazione, amplificando l’attrattiva del brand.
Le strategie attraverso cui si sviluppa la gamification nel settore beauty possono includere i programmi di fedeltà basati su punti che consentono la loro conversione in sconti o prodotti omaggio. Anche la realtà virtuale o quella aumentata possono migliorare l’esperienza d’acquisto, divertendo, ad esempio con “test virtuali” sui prodotti. Su questa scia anche iniziative sui social media come concorsi, sfide e contest che promettono cadeau incoraggiando attività di gaming o posting. Questi solo alcuni degli esempi di strategie da gamification ma utili a comprendere la potenzialità derivante da una relazione esperienziale gratificante tra brand e suoi estimatori.
L’efficacia del gamification marketing risiede allora proprio in quelle modalità di funzionamento delle neuroscienze e della neuropsicologia, ovvero in quel meccanismo di gratificazione sotteso al gioco.
In particolare, l’anticipazione di una ricompensa durante un’attività ludica stimola il rilascio di dopamina, rafforzando il desiderio di partecipazione e l’associazione positiva con il brand.
È fondamentale, tuttavia, che le aziende possano progettare le strategie di gamification marketing con un rigido controllo etico perché vanno eliminate e scongiurate tutte le possibili manipolazioni e sbavature celate dietro alle dipendenze o ai comportamenti compulsivi. Se il punto di partenza è quello di creare un contatto, un dialogo e una connessione emotiva col consumatore, il punto d’arrivo è quello del benessere del consumatore e verso cui va realizzata una comunicazione trasparente, chiara, affinché lo stesso possa fidarsi del brand e vi sia l’opportunità di edificare una relazione basata sul rispetto reciproco.
L’integrazione del gamification nel marketing rappresenta una frontiera promettente per i brand ma anche un’opportunità etica e responsabile per creare connessioni autentiche con i propri clienti e la conoscenza dei meccanismi neuropsicologici del gioco permette un asset in più, trasformando ogni interazione in un’esperienza che va oltre la semplice transazione commerciale. Affidarsi a un’agenzia di marketing cosmetico specializzata non significa soltanto adottare soluzioni digitali avanzate o strategie di gaming marketing, ma anche intraprendere un percorso costruito sul rispetto, sull’empatia e sulla valorizzazione delle relazioni umane e questa riflessione diventa tanto più importante nella nostra quotidianità, fatta da una tecnologia dilagante che rischia anche di allontanare, quando invece l’obiettivo deve essere quello di avvicinare e creare esperienze in grado di arricchire e lasciare un’impronta duratura nella memoria e nel cuore di chi la vive.
Viviamo in un contesto ormai iper digitalizzato e connesso: basta osservare i display dei nostri smarphone, per vedere tutte quelle iconcine colorate, espressione di una pluralità di canali, piattaforme e vettori di presenza online attraverso cui ormai ci muoviamo quotidianamente. Questa
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