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scopri come la figura dell’influencer marketing può portare profitto alla tua attività
Chi non conosce Chiara Ferragni? Una cosa è certa: estimatori o detrattori, tutti noi, prima o poi, comunque ne abbiamo parlato o sentito parlare e la sua visibilità è indiscussa! Lei, con i suoi oltre 29 milioni di follower, è probabilmente una tra le più importanti figure del settore: fashion blogger, influencer marketing della moda e del lifestyle. Negli ultimi anni i fashion influencer stanno rivoluzionando il panorama del dress code, proponendo gli outfit più glamour e creando nuovi stili, nuove metriche tra un tessuto e una linea d’abbigliamento, trasformando in modo radicale le modalità con cui i brand comunicano con il loro pubblico. “Anzi, è proprio il caso di dirlo: certi influencer marketing hanno assunto un ruolo sempre più centrale nelle strategie di comunicazione e di fashion marketing di molte case di moda, dimostrando un impatto significativo sulla percezione del loro marchio, sul coinvolgimento del cliente e, naturalmente, sulle vendite.
Questo concetto può sembrare relativamente nuovo, ma in realtà, il legame tra la moda e “gli influencer” esiste da ben prima dell’avvento dei social media. Avete presente quelle meravigliose icone di stile come Audrey Hepburn e Marilyn Monroe? Bene, ci stiamo riferendo proprio a loro: archetipi di una bellezza sconvolgente, in grado di dettare le regole dei “must have” che hanno ispirato generazioni e generazioni a venire, fino a influenzare le tendenze della moda per molti anni anche dopo. Tuttavia, con la rivoluzione digitale, l’influencer marketing ha preso una nuova traiettoria, facendo leva sulla potenza del web e, soprattutto, dei social media, sempre più popolati da influencer di ogni dimensione e nicchia, connessi con migliaia, se non milioni, di follower attraverso una semplice foto, un video o un post. I brand di moda hanno colto l’opportunità di questa nuova forma di marketing, collaborando con gli influencer in un connubio oggi indissolubile, per influenzare le tendenze della moda e raggiungere obiettivi sempre più importanti, rintracciando così un target molto diversificato, ma altamente reattivo online.
Gli influencer, nel contesto della moda, sono figure assolutamente dotate di grande potere e capacità di pilotare le scelte stilistiche dei propri seguaci e hanno, proprio per questo, un enorme impatto sulle tendenze e sul comportamento di acquisto dei consumatori. Essi rappresentano un ponte di connessione tra i marchi di moda e il loro pubblico. Ma come sono diventati una forza così dominante nel panorama della moda? Per comprendere ciò, è importante fare un passo indietro e guardare al contesto più ampio. Con l’avvento dei social media, la moda è diventata sempre più accessibile a un pubblico globale e piattaforme come Instagram, YouTube e TikTok hanno aperto le porte a una comunicazione più diretta e personale tra brand e consumatori, dando a questi ultimi un insight unico nel mondo della moda. I fashion influencer hanno capitalizzato su questa tendenza, trasformando la loro passione per la moda in vere e proprie carriere digitali,, sfruttando il potere di contenuti visivamente attraenti, come scatti e storie coinvolgenti e, con un autentico senso dello stile, sono riusciti a creare forti legami con i loro follower, diventando autentiche icone di riferimento nello stile e persino nella cucina e nel bon ton… ne sa qualcosa Csaba della Zorza con i suoi ben 742.000 follower.
Le aziende di moda hanno rapidamente riconosciuto il potenziale di questa nuova forma di comunicazione, stringendo maggiori sinergie e collaborazioni così da comunicare, attraverso gli influencer, in modi più personali e autentici, rispetto alle tecniche tradizionali di marketing, stimolando ancora di più l’attenzione e l’interesse dei consumatori attorno al brand di una blasonata Maison e della sua “allure”! Gli influencer, come sappiamo, grazie alla loro abilità nell’interagire in maniera personale, autentica e diretta con i propri follower e, grazie anche alla loro naturalezza nel farlo, spesso prestano un volto, un nome, e si fanno indiretti brand ambassador, condividendo consigli e tendenze, in grado di allargare a dismisura la visibilità di un marchio di moda, influenzando in questo modo non solo le scelte di stile, ma anche la percezione dei brand e delle tendenze della moda.
In un mondo sempre più digitalizzato, l’impatto dei fashion influencer e dei fashion blogger sul marketing della moda è tanto profondo quanto variegato, permeando ogni aspetto della comunicazione del brand. In primis perché hanno radicalmente cambiato il modo in cui i consumatori scoprono gli articoli e i capi di abbigliamento, facendo affidamento non più sulle tradizionali pubblicità, o attraverso i consueti canali di moda.Chiaramente vanno fatti dei distinguo sulla base di un’analisi di marketing più approfondita e tenere presente il target di riferimento: indubbiamente più digitalizzato e giovane. La moda continua (e continuerà) ad appoggiarsi alle tradizionali fonti di comunicazione, e i fashion style blogger sostituiranno mai completamente i canali “classici” della comunicazione dell’haute couture, ma semplicemente saranno un amplificatore di contatti, probabilmente con un impatto molto più forte sulle decisioni di acquisto di alcune fasce di consumatori rispetto al passato e rispetto alle pubblicità tradizionali.
Gli influencer hanno aperto nuove possibilità di storytelling per i brand, grazie ai propri post, ai video e alle storie, dando vita a contenuti di moda, che si adattano alla vita quotidiana, rendendo persino l’alta moda “più semplice e alla portata di tutti”, attraverso una migliore apertura che va “fuori dagli schemi tradizionali”, per abbinamenti, forse a volte un po’ estremi, ma ideali per creare look unici e personali, fatti attraverso nuovi codici. Con la loro vasta gamma di stili, interessi e background, fashion blogger e fashion content creator possono rappresentare una varietà di gruppi demografici, consentendo ai marchi di targetizzare con precisione il loro marketing. Questo tipo di contenuto autentico e coinvolgente non solo ha aumentato la portata di visibilità di un marchio, ma ha anche migliorato la connessione emotiva tra il brand e i suoi clienti. Inoltre, grazie alla loro prossimità con i follower, gli influencer possono fornire ai brand un feedback prezioso: le interazioni che avvengono nei commenti o nelle condivisioni sono una prova diretta su ciò che i consumatori amano, ciò che non funziona e ciò che desiderano vedere in futuro.
Come ogni favola che ha la sua “morale”, anche il role playing, che è uno strumento di apprendimento, deve basarsi sulla capacità di “far tesoro” delle lezioni apprese, applicandole al contesto reale, e quindi all’ambiente lavorativo. Se non si fa così, il team building resta uno strumento avulso e sganciato dalla sua contestualizazione all’interno delle dinamiche dell’ufficio. Per assicurarti che ciò avvenga, organizza sessioni di debriefing e riflessione dopo ogni gioco e discuti per bene su come le competenze e le conoscenze acquisite possono essere trasferite al lavoro quotidiano migliorando le relazioni e anche gli obiettivi aziendali.
Un altro errore che si commette con estrema facilità è quello di non aver modo di misurare il successo del tuo evento, senza comprendere, quindi, se sia stato efficace o no. Per prevenire questo problema, allora, stabilisci degli obiettivi chiari e misurabili fin dall’inizio, così da poter monitorare i progressi verso questi obiettivi e adattare le tue sessioni di gioco di conseguenza. Un ultimo consiglio, ricorda che ogni team è unico e potrebbe avere bisogno di un approccio diverso e personalizzato, quindi, non sempre una stessa attività va bene per tutti, è giusto sperimentare, provare e apprendere anche dai risultati, ma ancora meglio è il potersi affidare ad agenzie specializzate nell’organizzazione di team building aziendali e soprattutto nelle tecniche di role-playing, così da rispondere prontamente e seguire per te, tutte le fasi che fino a qui abbiamo esposto e che porteranno, se fatte bene, ad avere davvero quel dream team tanto agognato per le esigenze specifiche del tuo business.
Beh, non ci resta che augurarti buon gioco 😉!
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